Oggi c’è stato un consiglio di municipio da cui sono uscito davvero dispiaciuto.
Da questa esperienza politica ho capito e imparato una cosa: nelle “stanze segrete dell’olimpo” si fanno alcuni discorsi, poi quando si è in Consiglio spesso questi stessi discorsi vengono meno.
Parliamo di rispetto, coerenza, “strategia” ma oggi mi sono chiesto: cosa è un consigliere di municipio?
Ci ho riflettuto a lungo nelle scorse notti, e mi sono dato questa risposta: il consigliere di municipio è colui che deve rappresentare le esigenze, i fabbisogni e le problematiche delle persone fragili che vivono i territori in cui egli è stato eletto.
Con questo spirito oggi ho portato un emendamento a supporto di un’associazione che ha legittimamente richiesto una riduzione di un canone di affitto per la locazione di un immobile municipale: l’associazione ha DIRITTO a tale riduzione come espresso dai regolamenti comunali. Un’associazione che rischia di CHIUDERE la propria attività rivolta agli anziani del territorio perché non riesce a pagare il canone a tariffa piena.
Un’associazione di ultraottantenni che rischia di chiudere in un territorio, quello del quartiere San Paolo, dove non dimenticherò mai la vicenda della signora di 88 anni che l’anno scorso si è suicidata lanciandosi dal balcone.
I nostri nonni vivono questa condizione di isolamento e rischiamo di far chiudere un’associazione che lavora per e con gli anziani.
Sono rimasto basito dalle discussioni generate durante il consiglio odierno in merito alla proposta di emendamento. E anche dispiaciuto. Discussioni che secondo me non dovrebbero appartenere alla politica (almeno quella che intendo io). Sono, tuttavia, confidente che tale associazione otterrà in altra via questo diritto che gli spetta.
Eppure.
Eppure, la vita mi ha insegnato a non abbattermi mai. E oggi in consiglio ho chiesto chiarimenti su una serie di aspetti:
– perché ci sono associazioni che pagano canoni di locazione a 2,265 euro/mq/mese e altre a 3,775 euro/mq/mese?
– perché ci sono associazioni per le quali si applicano le norme di regolamento che impongono una concessione dei locali non più che annuale, e altre associazioni per le quali attraverso determine dirigenziali di organi comunali invece si riesce ad avere disponibilità di luoghi comunali per durate triennale?
– perché alcune volte alcune richieste delle commissioni politiche del municipio rimangono inevase ed altre volte, invece, si riesce con tutta l’urgenza del caso a portare avanti proposte di delibera, pareri e altro?
Perché tutto questo?
Non riesco a darmi una risposta, capisco solo che davvero la politica deve ritrovare se stessa: sembra che il nostro territorio, la nostra città, sia quasi una questione di feudo familiare. Se c’è qualcuno che ti mette la mano sopra allora sei benedetto e le risposte si hanno; altrimenti c’è il silenzio assordante.
Io chiedo a tutti noi che viviamo le istituzioni di ritrovare il coraggio e cambiare in meglio le sorti dei nostri territori. Alziamo il livello della nostra politica.
Vi saluto con il consueto abbraccio e sorriso.
Ecco un breve video non esaustivo di una parte del mio intervento odierno fatto durante le comunicazioni